VIRTUOSISMI IN SALDATURA
a cura di Davide Casalboni
Cos’è una saldatura a regola d’arte?
Cosa significa che una saldatura deve essere eseguita a regola d’arte? Perché è stata codificata questa frase a sottolineare che una saldatura deve essere realizzata in un certo modo? Lo abbiamo chiesto a Davide Casalboni per fare chiarezza in uno dei punti spesso controversi e poco chiari del linguaggio della saldatura.
In molti casi nelle richieste previste dal contratto stipulato con un cliente che commissiona una o più saldature, tra le molte cose che vanno puntualizzate, si specifica anche che la saldatura deve essere realizzata “a regola d’arte”.
Cosa significa dunque, saldatura realizzata a regola d’arte.
Per saldatura “a regola d’arte” possiamo intendere una saldatura che sia esente da imperfezioni non accettabili, ovvero da difetti. La dicitura “a regola d’arte” non fornisce tuttavia un criterio oggettivo per valutare l’accettabilità di eventuali imperfezioni riscontrate in una saldatura. Se nasce una disputa in cui una delle parti ritiene che la saldatura sia a regola d’arte mentre l’altra parte sostiene che non lo sia, si crea un contenzioso difficilmente risolvibile in quanto non esiste un criterio oggettivo che permetta di verificare da che parte stia la ragione.
Quello che si dovrebbe invece fare, è riferirsi a uno standard per avere dei livelli definiti e oggettivi di accettabilità delle diverse imperfezioni riscontrabili. Per la saldatura per fusione degli acciai, delle leghe di nichel e di titano, si può fare riferimento alla UNI EN ISO 5817, che riporta tre differenti livelli di qualità chiamati D, C e B.
Il D è il meno stringente, mentre il B è il più stringente. Nella norma sono riportate tutte le imperfezioni di rilievo riscontrabili nella saldatura per fusione degli acciai e il criterio geometrico per la loro accettabilità secondo i tre livelli di qualità D, C e B.
Nel caso si debba seguire una normativa di prodotto, potrà essere indicato il livello di qualità da seguire mentre negli altri casi il livello di qualità può essere concordato a livello contrattuale. Ove venga indicato che la saldatura deve essere realizzata a regola d’arte si potrebbe intendere che debba essere rispettato il livello di qualità D secondo UNI EN ISO 5817. Dovrebbe essere tuttavia il progettista del componente saldato a valutare la criticità della saldatura in base ad una analisi di rischio e a indicare con chiarezza l’opportuno livello di qualità de seguire secondo UNI EN ISO 5817 in quanto il livello D potrebbe essere troppo blando.
Una volta definito il livello di qualità, si potrà eseguire una valutazione su una determinata saldatura verificando, tramite misurazioni con calibri e calibri di saldatura, che nessuna delle imperfezioni riportate nella norma, sia al di fuori del limite di accettabilità riportato. Diversamente l’imperfezione è da considerarsi non accettabile (difetto) e la saldatura va eseguita nuovamente oppure riparata se ciò è previsto.
Pertanto, è necessario fare estrema attenzione al livello di qualità definito in sede contrattuale, soprattutto per il livello B in quanto, essendo estremamente stringente, potrebbe rendere difficile ottenere delle saldature accettabili. Il livello B andrebbe richiesto solo per le saldature connesse a una criticità (e quindi a un costo) maggiore.