Quanto tempo dura un condizionatore?
Come scegliere se dare una seconda vita al climatizzatore
Abbiamo risposto, con il contributo dell’ing. Denis Magalini, alla domanda di un cittadino che si è rivolto all’organismo di Certificazione per avere informazioni su gas fluorurati, manutenzione dei climatizzatori e su quali elementi se ne decreta la sostituzione.
Nell’era dello spreco e del “cambio e non riparo” c’è per fortuna ancora chi va contro corrente rimettendoci di tasca sua, ma provando il piacere di aver contribuito nel suo piccolo, a salvare il pianeta dall’ennesimo rifiuto non riciclabile.
Premessa: estisono varie tipologie di climatizzatori, come il climatizzatore portatile, con macchina esterna, residenziale e da auto, in questo approfondimento diamo una panoramica generale che ben si adatta ad ogni specifico impianti climatizzante, ma con le dovute differenze da analizzare caso per caso.
Valerio è un cittadino ‘virtuoso’. Ha un dubbio che nessuno gli ha sciolto. Decide di interpellare STS Certificazioni in qualità di organismo di certificazione FGAS.
«Devo per forza cambiare il climatizzatore, perché l’impiantista mi dice che è meglio sostituirlo con uno nuovo, oppure posso farlo riparare dandogli una seconda vita? Il gas R32 è ancora ammesso? ».
Valerio non sapeva, così come moltissime altre persone, che l’impiantista, per poter installare un climatizzatore, per dare dei consigli, deve avere il patentino FGAS. Ed è un diritto del cittadino farsi mostrare il patentino che l’impiantista dovrebbe avere sempre con sé. Quelli ‘bravi’ e professionali ce l’hanno esposto alla divisa di lavoro.
Valerio ha posto delle domande specifiche e per risolvere il suo problema che poi è quello di moltissimi altri cittadini, abbiamo intervistato Denid Magalini, titolare del centro d’esame FGAS LogicaLab di Verona.
Prima di farsi prendere dall’euforia di buttar via il vecchio climatizzatore, perché conviene comprare il nuovo anziché riparare, riflettiamo attentamente. E prima di cambiare, informiamoci bene. Ignorantia legis non excusat, dicevano assai bene i latini.
Quanto dura in media un condizionatore
Cosa bisogna sapere per acquistare un climatizzatore che consenta una manutenzione ordinaria?
La manutenzione ordinaria è importante per garantire il corretto funzionamento dell’apparecchio e per prolungarne la durata nel tempo. Esistono diversi tipi di climatizzatori: a parete, a finestra, a split e portatili. Ogni modello ha diverse esigenze di manutenzione.
Si dovranno valutare: la capacità di raffreddamento del climatizzatore che deve essere adeguata alla dimensione della stanza o dell’ambiente in cui verrà installato. Un apparecchio sovradimensionato o sottodimensionato potrebbe comportare un uso inefficiente dell’energia e influire sulla sua efficienza e durata; l’efficienza energetica, controllando l’etichetta energetica del climatizzatore: un apparecchio più efficiente consuma meno energia, riducendo i costi di funzionamento e l’impatto ambientale; filtri e purificazione dell’aria. Climatizzatori dotati di filtri di alta qualità, aiutano a migliorare le proprietà dell’aria, trattenendo particelle di polvere, allergeni e altri inquinanti. I filtri devono essere facilmente accessibili, lavabili o sostituibili; facilità di manutenzione, controllando le istruzioni del produttore per la manutenzione ordinaria.
Alcuni modelli possono richiedere una manutenzione più complessa, mentre altri potrebbero essere più semplici da pulire e mantenere; assistenza post-vendita, informandosi sulla disponibilità di assistenza tecnica e parti di ricambio. È importante nel caso in cui si verifichino problemi o si debbano sostituire componenti nel tempo; garanzia, verificandone la durata e i dettagli della garanzia fornita dal produttore. Una garanzia solida può offrire maggiore tranquillità e protezione in caso di malfunzionamenti.
Non da ultimo, l’Installazione: la corretta installazione del climatizzatore è essenziale per il suo funzionamento ottimale e per la sicurezza. L’installazione di questi apparecchi può essere effettuata solo da imprese e personale certificato!
Importante anche fare lo sforzo di leggere il manuale d’uso che contiene informazioni essenziali sulla manutenzione ordinaria, le raccomandazioni per l’uso corretto e la risoluzione dei problemi comuni.
Quando arriva secondo lei, il momento di cambiare un climatizzatore?
Quanti anni dura un condizionatore?
Il momento dipende dall’età del sistema, dalle condizioni di utilizzo, dal livello di manutenzione, dal suo rendimento e dalla tipologia di Fgas contenuta. Solitamente, la durata media di un climatizzatore si aggira tra i 10 e i 15 anni.
Se il sistema superasse questa soglia o si avvicinasse a essa, potrebbe essere il momento di valutarne la sostituzione.
Se la macchina ha subito frequenti riparazioni con costi di manutenzione elevati, potrebbe essere più conveniente sostituirlo con un nuovo sistema più efficiente e affidabile. Se non scalda abbastanza o non raffredda a modo, le bollette energetiche lievitano: potrebbe indicare che il sistema sta perdendo l’efficienza e l’efficacia. Anche la rumorosità è un segnale da valutare per una revisione importante o la sostituzione.
Consigli per la scelta di un climatizzatore
Altra valutazione da fare qualora si apportassero cambiamenti strutturali alla propria casa: non è detto che il climatizzatore precedente, possa essere adeguato alla nuova abitazione.
E infine, forse l’elemento più importante: verificare che il gas contenuto (Fgas o gas fluorurato) sia ancora reperibile in commercio.
Climatizzatore: standard di efficienza energetica
Sono un elemento da tener presente: nel corso degli anni sono cambiati e un nuovo climatizzatore potrebbe rispettare norme più stringenti e offrire un risparmio a lungo termine.
Se si sta valutando la sostituzione del climatizzatore, meglio consultarsi con un tecnico qualificato (che abbia il patentino FGAS in regola) per una valutazione dettagliata delle condizioni del sistema e per ricevere consigli specifici in base alle tue esigenze e al tuo budget.
Condizionatore: perché il gas R32 è dannoso?
Il gas refrigerante R32 non è considerato dannoso per la salute umana o per l’ambiente se utilizzato correttamente nei sistemi di climatizzazione e refrigerazione. In realtà, R32 è considerato uno dei gas refrigeranti a impatto ambientale più basso rispetto ad alcuni gas più vecchi come R22 (vietato utilizzo in Europa) o R410A.
Tuttavia, ci sono alcune considerazioni importanti sul R32: è leggermente infiammabile, il che significa che è suscettibile a incendi se viene esposto a una fonte di ignizione. Sebbene sia progettato con caratteristiche di sicurezza per ridurre il rischio, è importante che i sistemi che utilizzano R32 siano progettati, installati e mantenuti da professionisti esperti e certificati per garantire la sicurezza e il corretto funzionamento.
Come per tutti i gas refrigeranti, la manipolazione non adeguata di R32 può comportare rischi. Pertanto, l’installazione, la manutenzione e il ricarico del gas devono essere effettuati solo da tecnici qualificati e certificati per ridurre qualsiasi potenziale esposizione.
Impatto sull’effetto serra?
L’R32 ha un impatto ambientale inferiore rispetto ad alcuni dei gas più vecchi. Resta però un gas a effetto serra. Pertanto, è essenziale che i sistemi contenenti R32 siano progettati per minimizzare le fughe e massimizzare l’efficienza, in modo da ridurre l’impatto complessivo sull’ambiente.
Come possiamo farlo?
Per garantire la sicurezza e minimizzare gli effetti negativi sull’ambiente, è importante rispettare le normative e le linee guida specifiche per l’uso e la gestione di gas refrigeranti, inclusi quelli contenenti R32. Un’installazione e manutenzione corrette del sistema possono garantire il corretto funzionamento e minimizzare i rischi associati.
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