Prove di tenuta

Sicurezza per serbatoi, tubazioni e impianti

prove di tenuta

Prova di tenuta

La prova di tenuta serve a verificare l’ermeticità del giunto saldato, accertando che non vi siano perdite di liquidi o gas. È indispensabile per tutti i componenti destinati a contenere fluidi in pressione, come tubazioni, serbatoi, scambiatori di calore, valvole e impianti a gas o idraulici.

Il nostro laboratorio supporta aziende e professionisti nella qualifica dei procedimenti di saldatura (WPQR), dei saldatori e nei controlli di produzione. Viene rilasciato un report di laboratorio.

Prove di tenuta: richiedi informazioni

Esistono diverse tecniche di prova di tenuta dette anche ‘collaudi di saldatura’, scelte in base al tipo di fluido, alla pressione di esercizio e alla sensibilità richiesta:

  • prova con liquidi penetranti
    È una prova non distruttiva molto utilizzata per individuare difetti superficiali aperti, come cricche o porosità passanti. Il procedimento si articola in più fasi:

    1. Pulizia della superficie saldata per eliminare sporco, ossidi e grassi.
    2. Applicazione del penetrante, un liquido colorato o fluorescente che penetra per capillarità nei difetti aperti.
    3. Rimozione del penetrante in eccesso dopo un tempo di posa.
    4. Applicazione del rivelatore (developer), una polvere che richiama in superficie il liquido penetrato, rendendo visibili i difetti come aloni o linee colorate.

È particolarmente efficace su saldature di acciaio inox, leghe leggere o materiali non ferromagnetici, dove altri metodi (come le correnti indotte) non sono applicabili.

  • Prova con bolle di sapone
    Viene eseguita introducendo aria o gas a bassa pressione nel componente, e osservando la superficie esterna coperta di una soluzione saponosa: la formazione di bolle segnala la presenza di una perdita.
  • Prova pneumatica o idraulica (prova in pressione)
    Si immette aria, azoto o acqua nel componente fino a raggiungere una determinata pressione, monitorando eventuali cali o perdite. È un metodo molto affidabile, ma richiede precauzioni di sicurezza, soprattutto in presenza di pressioni elevate.
  • Prova con gas tracciante (elio o idrogeno/azoto)
    È il metodo più sensibile: viene impiegato un gas tracciante e un rilevatore elettronico capace di individuare perdite minime, anche in ambienti complessi. Utilizzato soprattutto in settori ad alta criticità (aerospazio, refrigerazione, vuoto spinto).

Quando è obbligatoria la prova di tenuta di una saldatura?

La prova di tenuta o collaudo su una saldatura si esegue quando il componente saldato è destinato a contenere fluidi o gas, soprattutto in presenza di pressione interna, rischio ambientale o requisiti di sicurezza funzionale.

È richiesta nei seguenti casi

  • Tubi, serbatoi, caldaie, scambiatori e impianti che lavorano in pressione, secondo le normative come la Direttiva PED 2014/68/UE.
  • Impianti a gas o impianti frigoriferi, dove una perdita può rappresentare un pericolo (gas infiammabili, tossici o ad alto GWP).
  • Componenti soggetti a certificazioni, come nei settori alimentare, farmaceutico, aerospaziale, navale, ecc.
  • Quando è previsto da specifiche tecniche di costruzione, capitolati di appalto o codici di progettazione (ASME, EN, ISO…).

Viene eseguita

  • Dopo la saldatura, prima della verniciatura o dell’isolamento termico.
  • Dopo un intervento di riparazione su un giunto saldato.
  • Durante il collaudo finale, come parte integrante del controllo qualità.

Prova di tenuta o collaudi di saldatura per tubazioni per liquidi e gas.

Quando eseguire la prova di tenuta su una saldatura

Requisiti tecnici e normativi

Prova di tenuta: quando farla e quando non farla
Situazione Prova di tenuta richiesta? Riferimenti normativi
Componenti in pressione (serbatoi, tubazioni, scambiatori) Direttiva PED 2014/68/UE, EN 13445, EN 13480
Impianti a gas (civili e industriali) UNI 11137, UNI 7129, D.M. 37/08
Impianti frigoriferi e pompe di calore Regolamento (UE) 2024/573, UNI EN 378, F-Gas
Impianti a vuoto o con gas tecnici (es. elio, azoto, ossigeno) Norme tecniche di settore, specifiche cliente
Settori regolati (alimentare, farmaceutico, navale, aerospaziale) GMP, FDA, ASME BPE, norme ISO/EN specifiche
Riparazione su giunti saldati Buona prassi, specifiche contrattuali, norme costruttive
Riparazione su giunti saldati
Saldature su acciaio inox o leghe leggere non magnetiche Dipende Prova con liquidi penetranti (EN ISO 3452) spesso richiesta
Parti estetiche o strutturali senza contenimento di fluido No (di norma) Non richiesta, ma possibili altri controlli NDT (visivo, ultrasuoni)

 

  • La prova va sempre eseguita prima della verniciatura o coibentazione.
  • I metodi di prova (aria, acqua, gas tracciante) devono essere scelti in base a pressione, tipo di fluido, criticità dell’impianto.
  • In molti casi la prova di tenuta è complementare alla prova visiva e ad altri controlli non distruttivi (VT, PT, UT…).

Richiedi informazioni per la prova di tenuta o collaudo di saldatura

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