Prove di piegamento
Le prove di piega sono prove distruttive eseguite per valutare la duttilità e la qualità interna del giunto saldato, simulando una sollecitazione meccanica reale.
Il campione viene piegato fino a un determinato angolo (di solito 180°) attorno a un mandrino di raggio definito, per verificare che la saldatura non presenti cricche, mancanze di fusione o discontinuità interne.
Si possono eseguire diverse varianti della prova di piegamento, in base all’area analizzata:
- pieghe longitudinali: attraversano il cordone in direzione parallela alla saldatura;
- pieghe trasversali: tagliano il cordone perpendicolarmente;
- pieghe di faccia e di radice: mirano a valutare la superficie superiore o inferiore del giunto.
Questa prova è essenziale nella qualifica dei procedimenti (WPS) e dei saldatori, secondo UNI EN ISO 5173, norma di riferimento per le prove di piega su giunti saldati a fusione.
Prove di piega saldatura
Le prove meccaniche di piegamento sono fondamentali per verificare la tenacità e la continuità strutturale dell’acciaio, soprattutto nei giunti saldati. Sottoponendo il provino a una forza controllata fino alla piega prescritta, si valuta la capacità del materiale di deformarsi senza fessurazioni o cricche.
Questo tipo di prova è spesso richiesto per:
- la qualificazione dei saldatori e dei procedimenti di saldatura (WPQR), secondo normative come EN ISO 5173;
- il controllo qualità in produzione, per accertare l’assenza di difetti interni;
- verificare la duttilità del materiale anche dopo saldatura o trattamenti termici.
Prova a piegamento a 180°
Le pieghe possono essere effettuate a 180° o secondo angolazioni definite dalla norma, su provini trasversali o longitudinali. La prova è visiva, ma il suo valore tecnico è elevato: un acciaio che resiste alla piegatura garantisce sicurezza e affidabilità in esercizio.