Domanda: si chiama patentino o qualifica del saldatore?
Stop al termine patentino. Chiamiamo le cose come stanno: qualifica del saldatore
Mandiamo in pensione il termine ‘patentino’ del saldatore entrato nel linguaggio comune, ma sempre più inappropriato. Oggi ottenere le “qualifiche del saldatore” è un punto di forza notevole!
La saldatura è una professione specialistica, molto ricercata e molto ‘normata’.
Le nuove normative europee impongono che i saldatori dipendenti e gli artigiani liberi professionisti (idraulici, frigoristi, impiantisti, fabbri eccetera), siano in possesso di un apposito certificato che viene chiamato per lo più “patentino del saldatore”, ma che in realtà si chiama qualifica del saldatore, rilasciato da un organismo di certificazione autorizzato. Le principali norme di riferimento sono UNI EN ISO 9606, UNI EN ISO 13585.
Utilizzare la parola patentino (al di là del diminutivo che già di per sé sminuisce il valore della qualifica professionale), non è però corretto. È vero che le parole entrate nel linguaggio comune rendono più immediata la comprensione di un messaggio e del suo contenuto. È vero anche che quando un luogo comune non è appropriato, si deve cercare di spiegarne le motivazioni.
Le qualifiche del saldatore sono certificati IMPORTANTI che rispondono a norme ben precise e che attestano la capacità della persona di saper fare quella determinata saldatura.
Su questo purtroppo c’è tanta superficialità e spesso si pensa che basti saper tenere in mano una torica o un cannello per credersi dei bravi saldatori. Niente di più errato! La saldatura È FONTE DI RISCHIO. Per questo per ogni saldatura serve la qualifica dedicata.
Come si consegue la qualifica?
Per conseguire una qualifica in saldatura, è necessario dimostrare di saper eseguire quel tipo di saldatura ‘a regola d’arte’, dimostrando una grande manualità e soprattutto abilità e fermezza.
Per ottenere la qualifica del saldatore è necessario iscriversi a un test d’esame. Se si vuole iniziare a fare questo mestiere senza aver esperienza, si consiglia un corso pratico. I corsi per diventare saldatore sono strutturati con una parte teorica e una pratica. Al superamento del test d’esame, il saldatore otterrà la qualifica.
Il corso è propedeutico all’esecuzione delle prove necessarie alla certificazione che deve essere rilasciata da un Organismo di certificazione, al fine di confermarne la validità.
Quante qualifiche esistono?
Tantissime. Dipende dai materiali utilizzati, dagli spessori della saldatura e dalle posizioni attuate.
Oggi un oggetto saldato che esca da un’azienda senza che la saldatura abbia dietro una qualifica della persona e poi anche del processo, è fuori legge.
Il riconoscimento della professionalità del lavoratore, la capacità di saper eseguire quella determinata saldatura in modo corretto, sono tutti elementi necessari per le aziende che vogliono essere in regola con le normative sulla qualità nella saldatura.
Ogni qualifica del saldatore dura tre anni, trascorsi i quali il saldatore dovrà procedere al rinnovo della qualifica. Dovrà rifare le prove di saldatura per cui si è certificato, alla presenza di un tecnico qualificato.
A ogni qualifica deve essere abbinata una specifica di saldatura, ovvero una WPS, documento di proprietà dell’azienda che fornisce in modo dettagliato le variabili specifiche. Tale qualifica non ha validità se “utilizzata” al di fuori del contesto aziendale per la quale è stata rilasciata.
La qualifica appartiene sia all’azienda che al saldatore. Se per esempio il rapporto tra azienda e saldatore qualificato si dovesse interrompere e questo dovesse avvenire prima della scadenza del patentino, esso non avrà più valore né per l’azienda né per il saldatore.
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