STS Certificazioni invitata per un meeting esplorativo e orientativo al ITTS G. Marconi di Forlì
Quando le aziende possono incontrare la scuola per disegnare e progettare insieme il futuro, è sempre un’occasione straordinaria.
Se poi, come accadde spesso, le aziende virtuose sono poco conosciute nel territorio dove operano, magari da oltre trent’anni (come nel caso di STS), allora il nemo profeta in patria dei nostri antenati, decade e lo stupore viene conclamato.
L’ITTS di Forlì ha invitato per un meeting formativo-orientativo l’organismo di certificazione forlivese. Presenti gli alluni delle classi quinte dell’indirizzo meccatronico.
Risorge dalle ceneri della fenice il progetto di STS “Diplomato più”
STS non è nuova di queste iniziative. Ha addirittura creato oltre 10 anni fa, il progetto “Diplomato più”, realizzato con gli istituti tecnici e professionali di alcune provincie del Veneto e delle Marche.
In qualità di scuola di formazione e organismo di certificazione, per STS investire nel futuro delle nuove generazioni è fondamentale. Se le aziende non mettono a disposizione la loro esperienza, competenza e risorse, risulta inutile sperare in un futuro migliore. Soprattutto per le aziende stesse che, se vogliono restare a galla, devono contare su nuove forze lavoro.
Creare un ponte tra scuola e mondo delle imprese, offrire spunti di orientamento agli studenti spesso disorientati nella scelta del loro percorso post diploma: era importante che passasse il messaggio. STS può essere punto di riferimento per la crescita personale e professionale, disponibile sia per specializzare che per orientare le scelte dei giovani.
“Mi diplomo perito meccatronico in un territorio che…”
Interessante la fotografia del tessuto economico-produttivo della provincia Forlì-Cesena.
Per chi si trova a scegliere “cosa farò da grande, cosa voglio fare della mia vita”, partire da “cosa mi offre la mia terra”, “cosa c’è qui” intorno a noi, è basilare.
Su 394.600 abitanti, la provincia FC ha all’attivo 35.673 imprese attive, di cui il 92,8% hanno meno di dieci addetti. Il 55,6% sono aziende individuali e il 21,2% le società di capitale.
L’artigianato fa la parte del leone con 11.376 imprese, segue il commercio con 7.412 e l’agricoltura/pesca poco distante con 5921 imprese. Il comparto delle costruzioni conta 5.546 aziende. Sono numeri da ‘potenziale’, terreno fertile per questi giovani. Certo, in linea con le percentuali nazionali, il dato romagnolo conferma che l’Italia si fonda sul lavoro delle piccole e piccolissime imprese.
In tutto questo si è evidenziato quanto sia importante, sia per chi intenda affacciarsi al mondo del lavoro, sia per chi voglia continuare gli studi, “specializzarsi” in uno specifico ambito/settore, se si vorrà fare la differenza e avere successo.
Poche interazioni, ma si sa…
Un certo numero di ragazzi, quelli con le idee più chiare, sono intervenuti chiedendo chiarimenti sulle certificazioni in ambito saldatura. Così come i docenti, i prof* Francesca Bettedi, Gaia Giulianini, Mirco Baldini, Andrea Foschi, Antonio Ciambrelli, Luigi Carollo e Gabriele Mancini (nella foto).
Si auspica, come è accaduto in passato, che le imprese tornino a dialogare con la scuola proponendo quelle collaborazioni che possono far tanto bene a questa generazione che, inutile negarlo, ha tanto bisogno di qualche ‘scossa’. C’è questa condizione (con le dovute eccezioni) di ‘sdraiati’ per citare il best seller di Michele Serra ,che si coglie nei volti e negli atteggiamenti dei giovani. Uno stato generale di apatia, spesso disarmante. Non si può continuare a imputare tale condizione giovanile alla discutibile gestione di due anni di pandemia. C’è che si deve creare una rete con le medesime funzioni di quelle che fanno resistere e crescere tutt’ora le aziende e creare pro-azioni con i docenti, coinvolgendoli nelle interazioni, perché è questo che desiderano.
STS c’è, massima disponibilità da parte dell’organismo, anche nel periodo estivo ad accogliere i ragazzi “meccatronici” che vorranno imparare a saldare o a studiare per diventare “coordinatore di saldatura”. E chissà che con il nuovo anno scolastico non si possa attuare quel “Diplomato più” che ha ‘certificato’ tanti alunni, anche al ‘Marconi’ di Forlì.