VIRTUOSISMI IN SALDATURA
a cura di Davide Casalboni
Ciak WPS seconda, si gira!
La validazione del processo di saldatura
Dopo aver compreso il significato e la funzione di una WPS che è la carta di identità di una qualsiasi saldatura, è necessario approfondire il tema delle qualifiche di saldatura
Lasciamo il tema delle WPS con la consapevolezza che queste ci accompagneranno in tutto il nostro percorso ogni qual volta viene realizzato un giunto saldato per addentrarci in un altro mondo: quello delle qualifiche in saldatura.
Di qualifiche in saldatura ce ne sono diverse tipologie. La più conosciuta è la qualifica del saldatore, meglio conosciuta con il patentino del saldatore.
La qualifica del saldatore attesta la buona manualità di un saldatore, fin tanto che vengano rispettati determinati vincoli. L’insieme di questi vincoli, è detto “campo di validità della qualifica” ed è definito chiaramente nelle normative di riferimento.
Perciò la qualifica del saldatore non è universale, ma ha un suo ambito d’azione ben preciso. La filosofia che sta dietro ai campi di validità delle stesse, è che la qualifica è valida fin quando la tecnica di esecuzione è la stessa e la difficoltà di esecuzione, uguale o inferiore.
Ad esempio, se un saldatore è qualificato per saldare a TIG potrebbe non conoscere la corretta tecnica per saldare a filo e viceversa.
Supponiamo ora di dare a un saldatore qualificato, istruzioni per saldare un particolare, ovvero una WPS.
Il saldatore realizzerà la saldatura con la corretta tecnica e manualità, ma nulla mi garantisce che la WPS fornita sia corretta per ottenere un giunto che abbia le caratteristiche conformi al suo scopo.
È il problema che abbiamo sollevato nel precedente articolo.
Quindi, come è possibile sapere se le istruzioni fornite, ovvero le WPS, siano “corrette” o meno?
La saldatura è un processo speciale, perciò la sua validità non può essere valutata se non in parte, tramite controlli non distruttivi, una volta eseguita. Per una valutazione completa si rende necessario eseguire delle prove distruttive sul giunto saldato. È chiaro che non si può pensare di eseguire le prove distruttive su ogni giunto saldato realizzato. Sarebbe alquanto antieconomico.
È qui che entra in gioco la seconda tipologia di qualifica in saldatura, ovvero la qualifica delle procedure di saldatura (spesso chiamate WPQR, acronimo che sta per Welding Procedure Qualification Record).
Si realizza un giunto saldato di prova secondo una WPS e su di esso si realizzano tutti i test di interesse. All’ottenimento degli esiti positivi per i test svolti, viene emessa la WPQR. Essa attesta che se non ci allontana troppo dalle condizioni della prova, i giunti saldati realizzati sono da considerare validi. In altre parole, tutte le WPS i cui parametri rientrano all’interno del campo di validità di una WPQR, risultano qualificate.
Combinando una WPS qualificata, in quanto coperta da una WPQR, con un saldatore qualificato, sarà possibile validare il processo speciale di saldatura.
In quali situazioni sono richieste le qualifiche del saldatore e le qualifiche delle procedure di saldatura?
Le qualifiche in saldatura possono essere requisiti di normative che l’azienda deve o vuole rispettare a seconda dei casi. Possono essere inoltre richieste dai clienti. Infine, possono essere conseguite dall’azienda per costruire un vantaggio competitivo rispetto ai propri concorrenti.
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