Il posto sicuro dove mettere i nostri sogni
Professionisti nella creazione di qualsiasi tipo di struttura in acciaio e alluminio, per garantire eventi di successo, per dare valore agli spazi con i più alti standard di sicurezza, per assicurare la facilità e rapidità di montaggio con gli automontanti ILMA.
Se cercate una struttura componibile sicura, dove proteggere qualsiasi vostra attività o strumento o attrezzatura, potete farvi aprire le porte di ILMA, un “posto sicuro” cui affidare le vostre necessità.
ILMA è un team di persone qualificate che al centro del lavoro e dell’esperienza, ha messo il cliente con la sua creatività, le sue esigenze, le sue problematiche.
Fondata nel 1971 da Giorgio Fiorentini, l’azienda artigiana conto terzi, ha saputo trovare nel tempo la giusta collocazione nel mercato delle attrezzature per le feste popolari. Nel corso degli anni si è specializzata nella fabbricazione di strutture temporanee e tensostrutture che hanno la peculiarità di essere facili da montare, pratiche e agili. L’azienda artigiana di Giorgio che ha iniziato con tre persone, oggi è un’industria di oltre venti addetti.
A Giovanni Fiorentini, figlio di Giorgio, AD di ILMA, l’onore di raccontarci un fior fiore di azienda, ieri e oggi. Azienda che ha imparato a conoscere dagli albori della sua giovinezza, lavorando anche durante gli studi. Dopo la laurea in ingegneria è entrato a pieno titolo in affiancamento alla direzione.
Il vostro punto di forza e le vostre eccellenze?
Aver saputo trasformare e adeguare i nostri prodotti ai cambiamenti. Se mio padre produceva per lo più strutture per feste popolari che negli anni ’70 – ’80 erano molto richieste, nel tempo abbiamo integrato e ampliato la produzione inserendo Tribune modulari, coperture, palchi, piste da ballo, tensostrutture temporanee semplici da montare, operando per amministrazioni, pro loco, associazioni, enti dello spettacolo, oltre che nel settore industriale con tendostrutture temporanee.
C’è un prodotto in particolare che contraddistingue il vostro brend?
Sì, una struttura con sistema automontante anche di grandi dimensioni che si allestisce da terra senza bisogno di gru o bracci meccanici, comprensiva di intelaiatura e di copertura totale. In sintesi è strutturata con un sistema di manovelle che portano in quota la copertura senza bisogno che personale qualificato salga in quota con rischi per la sicurezza.
Il vostro rapporto con il territorio?
Oggi lavoriamo poco nel ferrarese, ma molto su tutto il territorio nazionale. Stiamo aprendo una finestra all’export europeo e mondiale. Ce lo siamo posto come obiettivo aziendale. In un’ottica di strategia di crescita, di vision innovativa della nostra politica aziendale, cerchiamo continuamente nuovi orizzonti. Il prodotto d’eccellenza c’è, una tradizione e un’esperienza forti ci sono: si deve imparare a uscire dalla zona di ‘comodo’ che fino a qualche anno fa soddisfaceva le aziende, oggi costituisce un rischio. E la gestione di un’emergenza come il covid, ce lo sta confermando.
La collaborazione con STS, ha rafforzato in qualche modo la vostra presenza sul mercato?
Sì perché con STS abbiamo accresciuto la consapevolezza di alcuni aspetti tecnici di cui non avevamo una precisa visione. Il “si salda e basta” non va più bene. Intervenire sui sistemi di produzione dove c’è una norma di riferimento che indica il ragionamento da fare, è fondamentale. Noi abbiamo sempre puntato su un’alta qualità di prodotti forniti. Siamo un’azienda che ha il suo ufficio tecnico, la sua progettazione, la sua produzione, la vendita e il post vendita. Siamo molto esigenti con noi stessi. Grazie alla sinergia con STS, è stato possibile qualificare e certificare persone e processi di saldatura che utilizziamo per realizzare i nostri prodotti.
A proposito di pandemia, cos’altro dobbiamo imparare da questa esperienza?
A cogliere opportunità nella gestione di un’emergenza. Stimoli per cercare nuove soluzioni che a loro volta possano esortare i clienti che percepiscono questa dinamicità a reagire, a non farsi prendere dall’inattività dettata dall’incertezza.
Avete registrato forti perdite di fatturato durante il look down?
No per fortuna, perché siamo riusciti ad adattare alcuni nostri prodotti alle necessità dell’emergenza in atto. Abbiamo fornito per la Protezione Civile e per alcune municipalità, quelle strutture necessarie a fronteggiare le situazioni dettate dall’emergenza covid.
Covid, dunque, un’occasione di cambiamento importante?
Acquisire maggiore senso di responsabilità nei confronti degli altri e in generale per la nazione. Nella situazione in essere il comportamento di ogni cittadino può influenzare in maniera consistente l’andamento della pandemia. Distanziamento, comportamenti responsabili, sono fondamentali per tutelare le persone più deboli. Al proposito mi viene in mente una frase famosa di John Kennedy che recita: non chiederti cosa può fare il tuo paese per te. Chiediti cosa tu puoi fare per il tuo paese. L’auspicio è che sempre più persone la pensino così!
C’è un sogno nel cassetto dell’AD Giovanni Fiorentini?
Rafforzare il nostro brand sul mercato ed estenderlo con una strategia precisa e pianificata all’estero. Capire i bisogni inespressi del mercato, anticipandoli con prodotti assolutamente innovativi da immettere nel mercato.
Silvia Veronese